Sembra di essere tornati nel lontano 1984. I mitici Transformers rivivono ancora grazie all'entusiasmante film diretto da Michael Bay. Con l'aiuto e i consigli del profeta del cinema Steven Spielberg, il risultato è ottimo: oltre due ore di inseguimenti appassionanti e duri scontri, a testimonianza del fatto che la lotta tra il Bene e il Male è davvero eterna.
Il film può essere diviso in tre parti: una prima fase in cui i Decepticons (i robots cattivi) colpiscono gli umani; una seconda in cui gli Autobots (i buoni) fanno amicizia col protagonista Sam e lo arruolano per salvare il genere umano; una fase finale in cui avviene lo scontro decisivo e la risoluzione del problema.
La storia è ben nota al pubblico, in particolare a quello maschile (e adolescente negli anni '80). La guerra tra robots si è spostata sulla Terra, pianeta sul quale il Cubo di Energon è caduto. Questo Cubo, in grado di trasformare ogni cosa in potenti macchine distruttrici, deve essere recuperato prima che finisca nelle mani di Megatron, lo spietato capo dei Decepticons. Così Optimus Primal e gli altri Autobots fanno amicizia con Sam Witwicky (Shia LaBeouf), nipote dell'esploratore che ritrovò e liberò, accidentalmente, proprio il temibile Megatron. Ad aiutarlo ci sarà la bella e sensuale Mikaela (Megan Fox), della quale è innamorato. Ma la loro love story fa soltanto da contorno alla vicenda: la guerriglia urbana che scoppia è spettacolare. Il regista ha compiuto un vero capolavoro nel costruire e filmare le scene di violenza, evitando, intelligentemente, di cadere nel banale e nel ridicolo. Corpi e rumori metallici, esplosioni e sparatorie sono gli ingredienti di questo gran finale.
Ciò che distingue Transformers dagli altri grandi film di Bay (Armageddon e Pearl Harbour su tutti), è la presenza di effetti speciali nuovi e una spettacolarità fuori dal comune, come quella delle trasformazioni dei robots. Da segnalare anche un pizzico di ironia e battute simpatiche che riescono a divertire il pubblico. I dialoghi tra i Robots sono uno spasso, anche se non necessari per la comprensione e lo svolgimento della storia.
Da rivedere all'infinito.
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